Evêque (L') da Places Moulin
- Andrea Mazzino
- 2 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 18 giu
02 / 05 / 2025

Itinerario :
L’incubo di alpinisti ed escursionisti che ambiscono a salire le montagne della Valpelline più profonda , è sicuramente l’avvicinamento con il lungolago a cui piegarsi . Chi più , chi meno , ne subisce i sei km con rassegnazione , specie adesso che l’invaso è vuoto per manutenzione. Ogni volta che lo percorro , sembra essere più lungo , specie se con gli sci in spalla come oggi . Anche la soluzione della bici provata in passato , è una falsa scappatoia da cui poco si guadagna. Ad ogni modo , in qualche maniera si raggiunge il Rifugio Prarayer , ed ancora si sale insinuandosi a sinistra nella cosiddetta Comba d’Oren , toccando i primi alpeggi (Praz Mondzu Damon e Grand Oren ). Questo punto è anche raggiungibile dal sentiero 8 , ma spesso in inverno e primavera è invaso dai detriti di valanghe e frane. Risaliamo il vallone fino ad un ponte dove passiamo sul lato sinistro orografico per pendii ampi e numerosi coni valanghivi da attraversare , fino a raggiungere nuovamente l’altra sponda . Saliamo una zona con neve agli sgoccioli e ci portiamo sul filo di una vecchia morena , dalla quale brevemente ridiscendiamo per percorrere un pianoro verso nord.

Qui il vallone piega bruscamente a destra , e in alto sopra delle balze rocciose , appare la bandiera del rifugio. Ma non siamo ancora arrivati , infatti ci aspettano due brevi ma ripidi canali , non sempre fattibili sci ai piedi ( in estate , nei pressi sono presenti dei tratti attrezzati ), e un ampio semicerchio all’interno di una valletta per raggiungere pendii più dolci fino ai Rifugi Collon e Nacamuli .

Questo rifugio è in una posizione stupenda , da dove studiare le condizioni per numerosi percorsi del giorno successivo , inoltre è ottimamente gestito. Per la nostra meta di domani , viste le temperature alte , ci viene consigliata una colazione alle 04:30 che rispetteremo . Addirittura riusciamo ad arrivare al Col Collon con ancora la frontale accesa , ed ammirare poco dopo incendiarsi un alba sulle rocce de l’Evêque. Con il tepore dei primi raggi solari , risaliamo agevolmente la parte alta del Ghiacciaio d’Arolla esposto ad est ( crepacci ben chiusi ) , ed arriviamo al Col de l’Evêque dove è obbligatorio togliere le pelli per affrontare una perdita di quota sul ghiacciaio d’Arolla in territorio svizzero.

Le lamine scorrono velocemente sulla neve dura del mattino , e compiamo un lungo traverso in discesa alla base del versante nord della nostra cima. Quando finalmente vediamo tutto il versante glaciale de l’Evêque , è ora di ricominciare a salire verso destra , sfruttando i pendii più dolci. Abbastanza velocemente , si raggiunge la sella tra la Mitre e la nostra montagna a destra , ma il pendio poco dopo si impenna e proseguiamo a piedi ( 45° ).

Raggiunta una spalla nevosa , non ci resta altro che superare il tratto alpinistico di rocce e misto ( 30 metri , doppia in discesa ) e la crestina nevosa verso sinistra a concludere questa bella ascensione. Scenderemo dal percorso di salita.



Scheda tecnica
Località di partenza : Place Moulin
Quota di partenza : 1980 m
Quota vetta : 3716 m
Dislivello : 2350 m
Difficoltà : BSA/PD
Esposizione : varie
Punti di appoggio : Rifugio Nacamuli
Catena / gruppo montuoso : Alpi Pennine
Ubicazione (Stato , Regione , Provincia ; Comune , Valle ) : Italia , Valle d’Aosta , Aosta , Bionaz , Valpelline
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