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Carè Alto

19 / 08 / 2020

Itinerario :

I cartelli indicano subito il Rifugio Care Alto . Ci incamminiamo sulla strada forestale che sale nel bosco sul lato sinistro orografico della valle. Superiamo la teleferica per il rifugio e proseguiamo su oramai sentiero. Si compiono alcuni tornanti e si arriva ad un ponte sospeso su torrente impetuoso. Si svolta a sinistra e lo si attraversa. Adesso il sentiero sale più ripido ed è molto poco agevole (tratti umidi e pietre sdrucciolevoli), percorrendo il lato destro orografico della valle. Si sale tra gli ontani con ripidi tornanti stretti fino a raggiungere un traverso a sinistra che ci fa aggirare una fascia rocciosa. Passato questo tratto siamo su pascoli aperti e rocce da dove vediamo distintamente il rifugio. Risaliamo i pendii sottostanti ad esso con alcuni ampi tornanti e tratti su rocce a gradoni sempre ben segnalate ( qui ci sorprende un temporale ) per uscire infine nei pressi di una piccola cappella a pochi passi dal rifugio dove ci fermiamo per la notte.

Le forti piogge della notte non hanno reso la situazione più  semplice , anzi....Dopo una buona colazione  usciamo dal rifugio e iniziamo a risalire i pendii superiori  tra erba e roccette  in direzione ovest. Il sentiero sale ripido ed arriva quasi subito a prendere il filo della cresta. Si incontrano dopo poco i resti di una postazione militare (cannone) e nel frattempo inizia ad albeggiare. L'erba  finisce e si inizia a salire su pietraie e morena passando sul lato sud fino ad incontrare i primi nevai e poco dopo quel che resta di un ghiacciaio. Superato un tratto più  ripido ci accostiamo alle rocce (bolli rossi) e ,dopo esserci legati, iniziamo ad arrampicare sui gradoni di bianchissimo granito.

Saliamo diagonalmente verso  sinistra  ed arriviamo alla paretina che dà accesso alla cresta (passaggio chiave), sulla quale gli aggettivi positivi  si sprecano. Uno per tutti.....stupenda.   Sarà perché  affrontata con il sole che si accende , sarà  per il tipo di roccia , comunque si sale divinamente.   Quando si esce in cresta si apre il panorama sulle cime dell' Adamello e sui  grandi ghiacciai . Iniziamo la cresta rocciosa che non molleremo più , se non per brevi aggiramenti , e sempre sul lato nord.

Di tanto in tanto si affrontano passaggi più impegnativi , ma generalmente si procede in conserva. La roccia dà molta fiducia , anche se salendo incontriamo tratti con  ghiaccio formatosi nella notte.

Superate altre fortificazioni raggiungiamo l'anticima est e l' adiacente colletto. ne segue un'ultima parete fessurata non difficile ma completamente  ghiacciata prima di toccare la croce.

Lunga pausa in punta , poi subito la calata per tornare al colletto , da dove parte anche la cresta nord della via normale.

Cresta che scendiamo con cautela in conserva (sempre bollata rossa) fino a quando i segni fanno abbandonare la cresta svoltiamo a destra e raggiungiamo un'ultima calata che ci fa toccare i nevai ripidi sopra al ghiacciaio di Lares .Percorriamo poi tutto il ghiacciaio fino alla quota 2935 m (Sass de la Stria) d a dove , senza allungare fino alla sella di Niscli , seguiamo a destra gli ometti di pietre che scendono una serie interminabile di rocce montonate bellissime. Questa scorciatoia si ricongiunge al sentiero poco prima del ponte tibetano che precede la risalita al rifugio.  Gran gitone , gran montagna , gran giornata !!

Note :

L'avvicinamento non è  molto chiaro in fondovalle a Pelugo, e ci sono due strade , entrambe  molto strette per salire. Vige la regola non scritta che una serva per la salita un'altra per la discesa...ma  è  tutto un poco nebuloso. Ampio parcheggio a fine strada


Scheda tecnica

Località di partenza : Valle di Borzago

Quota di partenza : 1260 m

Quota vetta : 3462 m

Dislivello : 2250 m

Difficoltà : AD

Esposizione : Est Nord

Punti di appoggio : Rifugio Caré Alto

Catena / gruppo montuoso : Alpi Giudicarie

Ubicazione (Stato , Regione , Provincia ; Comune , Valle ) : Italia , Trentino Alto Adige , Trento , Spiazzo , Val Rendena

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