30 / 01 / 2022
Itinerario :
Seppur sia Domenica la sveglia suona alle 5 , e in Gennaio , trovare gli stimoli per mettere il naso fuori a quest’ora , denota già una certa dose di follia . Abbandoniamo l’alloggio affittato per l’occasione e ci dirigiamo in auto alla partenza . Si parcheggia poco oltre Valbondione , prima di arrivare a Grumetti ( cartelli Rifugio Coca ) . Sono le ore 5 : 45 e pensiamo di essere in largo anticipo , ma così non è …… troviamo parcheggio a stento . Diverse persone si stanno già preparando a partire , quindi fuori dall’auto di corsa a mettersi gli scarponi e ad aggiungere picche e casco allo zaino. Indossata la frontale ci allontaniamo in leggera discesa verso il torrente con già diversi gruppi molto avanti a noi visibili dai lumini delle lampade frontali . Superato il ponticello si inizia a salire e lo si farà in una maniera sfiancante per circa 2 ore fino al Rifugio Merelli . Saliamo sempre alla luce delle torce percorrendo i ripidi tornanti che si susseguono incessantemente nel bosco . Vi sono tratti con gradoni di rocce e tratti tra le viscide foglie ...a volte ghiaccio. L’alba ci raggiunge appena sotto al rifugio….. con lei un venticello “fresco”. Sembra che diversi alpinisti abbiano dormito nel bivacco invernale del rifugio e sono tutti davanti a noi . Continuiamo a salire raggiungendo una bella conca pianeggiante oltre la quale si trova neve continua che ci costringe a mettere i ramponi. Si sale sul lato destro orografico del vallone che segue , fino a raggiungere un colletto con alcune indicazioni ( a destra verso la Bocchetta del Camoscio , a sinistra vero il Rifugio Brunone). Continuiamo diritti , passando alti alla destra del Lago di Coca ( 2108 m), e tagliando diagonalmente alcuni pendii ripidi . Nel frattempo è arrivato il sole ad accendere le cime come se fossero candele , ma noi siamo ancora in ombra , anche se a dire il vero di freddo non ne soffriamo dannati come siamo a salire senza sosta. Appena oltre un dosso appare finalmente davanti a noi la parete ovest del Pizzo Coca , alta più di 500 metri ….tutti di passione . Intravediamo già diverse cordate molto in alto in parete e ci chiediamo a che ora mai sono partiti . Riponiamo i bastoncini nello zaino e sfoderiamo le picozze , come se dovessimo andare in guerra. Si sale subito sul ripido a destra un bel pendio/canale sui 40° oltre il quale si deve traversare a sinistra in una piccola conca nevosa per andare a prendere un secondo canale inizialmente sui 35° , poi più ripido . Man mano che si sale veniamo toccati dal sole e ci sentiamo scongelare . Dopo poco diventa visibile il passaggio chiave della salita (la piccola Goulotte) sulla destra che dà accesso ai canali successivi .
Si presenta ben innevata , ma la neve è di tipo zucchero . Il tratto è delicato con un passaggio con ghiaccio che rallenta chi ci precede e ci troviamo tutti in fila indiana ad imprecare per i pezzi di ghiaccio che picchiano sul casco . Questo stretto canalino ha una pendenza sui 65° , forse superiore in uscita , dove tra l’altro vi sono diverse rocce affioranti , ma niente di impossibile. Noi usciamo leggermente a destra , altri salendo alcune rocce , e tutti finiamo su di una selletta nevosa dalla quale parte un altro bellissimo canale a sbalzo sulla parete . Si sale con pendenze mai inferiori ai 50° , oltre in un tratto dove il canale si stringe nuovamente e sempre sotto una pioggia di detriti di ghiaccio fatti cadere dalle cordate avanti a noi . Dopo poco uno di quei pezzi colpirà in pieno volto Tiziana provocandogli un’abrasione .
Passato lo spavento ( e in parte il dolore) continuiamo la salita della parete per mezzo di altri 2 pendii/canali fino ad arrivare sotto alla cresta rocciosa . Un breve traverso di un pendio ripido verso destra ci conduce a rocce rossastre dietro alle quali finalmente appare la croce. Da qui uno spettacolo indescrivibile e di pura bellezza.
Il vento non ci fa dilungare in punta e l’ora si è fatta tarda (12:00), quindi iniziamo la discesa dallo stesso percorso che non è affatto banale e va intrapreso con attenzione . Giunti nuovamente alla Goulotte , la troviamo disastrata dai numerosi passaggi e il gruppo davanti a noi sceglie di mettere un chiodo nel punto peggiore per effettuare una calata di circa venti metri .
Noi aspettiamo il nostro turno e ne ne approfittiamo . Il resto della discesa è senza sorprese ma non si può definire “rilassante”, in quanto eterno e logorante.
Che dire , una salita grandiosa , in condizioni ottime in un luogo magnifico .
Scheda tecnica
Località di partenza : Valbondione
Quota di partenza : 940 m
Quota vetta : 3052 m
Dislivello : 2050 m
Difficoltà : AD+
Esposizione : Ovest
Punti di appoggio : Rifugio Merelli al Coca
Catena / gruppo montuoso : Alpi Orobie
Ubicazione (Stato , Regione , Provincia ; Comune , Valle ) : Italia , Lombardia , Bergamo , Valbondione , Val Seriana
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