03 / 07 / 2016
Itinerario :
Parcheggiamo nel grande spiazzo a disposizione e seguiamo le indicazioni per i rifugi. Il primo tratto è inghiaiato , poi , ad un bivio svoltiamo a destra e iniziamo a salire i tornanti che permettono di superare una bastionata rocciosa verso il Glacier Blanc. Durante il percorso perdiamo parecchio tempo ad accarezzare marmotte parecchio disinibite, ma la situazione lo meritava. Superato il tratto ripido ci si immette nella valle vera e propria e dopo un tratto in leggera discesa attraversiamo a destra per passare sul lato sinistro orografico. Ancora su bella mulattiera arriviamo al Refuge du Glacier Blanc dove facciamo una piccola sosta. Ripartiamo e dopo poco mettiamo piede su ghiacciaio ad una quota di circa 2900 metri. L'innevamento è ancora buono e non si vedono crepacci di rilievo, quindi lo seguiamo finora trovarci sotto al Refuge des Ecrins . Per mezzo di un pendio ripido sulla destra in parte innevato, ed un successivo traverso a sinistra arriviamo alla struttura.(3170 m) dove ci fermiamo per la notte.
La sveglia è in piena notte e la colazione è i preparativi sono abbastanza caotici per l'affollamento. Con le frontali scendiamo sul ghiacciaio per poi risalirlo con minima pendenza, mantenendosi sulla sua sinistra orografica, fino a giungere ai piedi dello spettacolare versante nord della Barre des Ecrins. Passiamo a sinistra e a debita distanza di una spettacolare seraccata e risaliamo il pendio che si fa più ripido e dopo l’aggiramento di qualche crepaccio ci spostiamo progressivamente verso sinistra fino a giungere all’ampio pianoro ghiacciato sotto la cresta della Barre des Ecrins.
Prendiamo fiato , mentre la maggior parte delle cordate che erano partite assieme a noi , sfilano affianco e si dirigono verso il Dome de Neige . Noi ci armiamo fino ai denti e partiamo. Abbandoniamo la traccia e ci buttiamo a sinistra cercando di superare la crepacciata terminale nel punto più facile , poi con uno sguardo all’in sù a chi ci precede , saliamo a piombo con i ramponi che urlano di gioia e noi pure.
Quando raggiungiamo alcune rocce cala un poco la tensione e saliamo più sciolti , ma si è sempre sui 50° . Dopo poco usciamo in cresta ma il vento teso ci ributta sulla nord e stando sotto il filo raggiungiamo la croce della Barrè des Ecrins a 4102 metri. Il freddo non ci da tregua e dopo le foto di rito iniziamo la traversata della cresta della normale che nel primo tratto non scende ed è molto affilata.
Scendiamo tutta in conserva (II+) fino alla calata che ci deposita alla Breche Lory. Da qui con il Dome de Neige ad un passo , non possiamo esimerci da salirlo , quindi altra risalita . La discesa al rifugio e poi alla macchina avviene senza intoppi e questa giornata stratosferica non potrà essere dimenticata .
Note : Partecipanti Andrea ,Tiziana , Matteo
Scheda tecnica
Località di partenza : Prè de Madame Carle
Quota di partenza : 1874 m
Quota vetta : 4102 m
Dislivello : 2226 m
Difficoltà : AD
Esposizione : nord
Punti di appoggio : Refuge des Ecrins – Refuge du Glacier Blanc
Catena / gruppo montuoso : Alpi del Delfinato
Ubicazione (Stato , Regione , Provincia ; Comune , Valle ) : Francia , Provence Alpes Cote D’Azur , Hautes Alpes, Pelvoux ,
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