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Trubinasca ( Pizzo ) e il Cantaccio

24 / 07 / 2019


Itinerario :

Dal parcheggio di Mezzolpiano, 316 m, si seguono le indicazioni per i Rifugi Bresciadega e Brasca. La bella mulattiera parte subito con salita decisa e con una serie di tornanti, al primo bivio si prosegue per Codera, percorrendo un tratto che taglia la parete della montagna. Si perde ora poco a poco quota fino alla scalinata che scende netta dove la mulattiera passa al di sotto di 2 paravalanghe, tagliando a mezzacosta la montagna.

Si torna a salire raggiungendo Codera, 825 m, dove si trova la Locanda Risorgimento e l’Osteria Alpina. Da Codera parte una lunga strada consortile che, passando per Saline e Stoppadura, porta fino a Bresciadega, 1214 m, con omonimo rifugio e, dopo circa 30 minuti, al rifugio Brasca 1304 m. (qui ci sono degli avvisi che sconsigliano/vietano il transito fino all’alpe Siviglia causa pericolo frane).

Dal Brasca si puo’ dire che ci si inoltra nel cuore della Val Codera, si percorre il sentiero che fa prendere quota lentamente, affiancando il torrente , poi in un tratto fuori dal bosco, si passa abbastanza agevolmente nel torrente, seguendo ometti e segni. Stando sempre sul lato destro, fino a quando si ritrova il sentiero , (ometto) ci si riporta nuovamente nel bosco, prima con un tratto in spostamento, poi su percorso piu’ ripido dove si trovano delle catene. Si deve ora raggiungere l’alpe Siviglia, guadando il torrente Codera, ed in questo tratto è evidente come parte del sentiero sia stato completamente portato via dalla furia dell’acqua e poi franato. Seguire con attenzione agli ometti, che portano nel torrente dove si attraversa nella parte piu’ agevole per risalire poi all’alpe Siviglia. Da quest’ultima si sale a lungo senza tregua, su percorso poco agevole ma sempre segnato, incontrando il bivio per la Bocchetta di Tegiola, e raggiungendo dopo circa 7 ore dalla partenza, con un breve tratto attrezzato con catente, il bivacco Pedroni del Pra’ 2577 m, per un dislivello di circa 2350 m totali. Alle spalle del bivacco parte la dorsale per il pizzo Trubinasca, cima dalla forma tozza apparentemente poco interessane, ma che offre una vista eccezionale sul Badile e tutta la val Codera .

Da qui partono anche i 2 percorsi segnati per il passo Trubinasca, a sinistra ed il passo Porcellizzo, a destra . Non seguire i segni, ma risalire direttamente la dorsale tra cenge e roccette, presenti anche diversi ometti. Senza percorso obbligato , se si passa sul lato destro si va inizialmente per erba e rocce per finire poi sulla pietraia, se invece si sta sul lato sinistro si passa tra rocce montonate e poi pietraia. Non farsi attirare da una evidente cengia sul lato destro sotto l’ometto di vetta, ma spostarsi sul lato opposto dove si vede un piccolo intaglio a destra di un risalto di cresta , ed una cengia meno marcata (ometti). Al termine di questa si risale una breve paretina con qualche passaggino di I°, arrivando così sull’ampia vetta e quindi all’ometto (2918 m ).

Se non si vuole proseguire per il Cantaccio , conviene scendere per il percorso di salita , altrimenti si può scendere in direzione ovest nord ovest sempre per grosse pietraie fino alla sottostante valletta, tagliando fuori tutta la cresta percorsa in salita. Continuando , ci si dirige verso il pendio/canale a sud della cresta del Cantaccio, nascosto alla vista da una cresta secondaria dove c’è il passo della Trubinasca e la quota 2701.

Si risale un dosso tra erba e pietraia e si entra nel pendio/canale con percorso migliore sul lato destro orografico, stando il più possibile sotto il crestone del Cantaccio e su terreno ripido e poco agevole. Una volta arrivati verso la fine del pendio, si gira nettamente a sinistra (nord ovest) e per pendio di erba e sfasciumi si raggiunge un intaglio sulla cresta ovest sud ovest .

Dopo un breve tratto a filo di cresta di gira sul lato nord e, cercando il percorso migliore, si trovano dei bei passaggi di I° su buona roccia che portano all’anticima.

Da questa si scende una roccia inclinata e tramite una breve cengia e qualche roccetta si raggiunge la vetta del Cantaccio (2797 m ). Dalla cima si torna all’intaglio da dove dopo aver percorso un breve tratto di cresta , si scende un valloncello tra erba e detriti sino ad andare ad intercettare il percorso segnato da tacche bianco/rosse che scende dalla bocchetta della Tegiola.


Ora basta seguire i segni fino a raggiungere il bivio con il bivacco Pedroni e da questo intraprendere il lunghissimo itinerario che riporta all’auto.

La gita :

percorso particolare e caratteristico fino a Codera , poi da questa fino al Brasca è una lunga strada consortile con solo alcuni tratti piacevoli da camminare.

Una volta passato il rif. Brasca si può dire che si entra davvero nel cuore della val Codera . Si entra in un territorio affascinante, con percorso mai difficile ma nemmeno mai agevole e in molti tratti il percorso è stato ribollato perché ”mangiato” via dal torrente e dalle frane . Nella parte oltre i rifugi in effetti il torrente è a secco, occupato da una grossa frana arrivata da chissà da dove… Nella parte alta il torrente è rigoglioso ed il passaggio dalla sponda opposta risulta complicato ed occorre perdere un poco di quota per trovare il passaggio migliore . Il bivacco è posizionato in modo panoramico e comodo e prima di esso si trovano varie piccole sorgenti per prendere acqua… Dietro vi è stato messo un tubo per recuperare comodamente acqua di fusione da nevai , ma non so se una volta sciolta tutta la neve in alto sia presente ancora così tanta acqua da poterla prendere . Il primo giorno sono salita solo fino al bivacco ,lasciando il vicino Trubinasca per il secondo giorno, viste ormai le nebbie e nuvole crescenti. Partita dal bivacco il secondo giorno verso le 6, molto tranquilla studiando intanto la salita al Cantaccio ed ammirando il vallone selvaggio attorno. Silenzio e solitudine con i primi raggi del sole a dare un poco di vita ad un ambiente ancora tetro… Qualche nevaio da passare senza problemi , poi la pietraia abbastanza agevole da attraversare e rocce montonate ed infine i bei passaggini che fanno accedere alla piatta cima , attraversata da una lunga e preoccupante crepa !!! Tornata per l’itinerario del bivacco evitando una discesa più diretta per evitare nevai più grossi erisalita al Cantaccio per l’evidente pendio /canale… a vista sembrava tutto facile..ma non avendo trovato relazioni il dubbio fino all’ultimo ci stava !!! Bella e divertente la crestina finale… Scesa dal Cantaccio direttamente nella sottostante valletta ammirando tutti i Pizzi dei Vanni e recuperando poi il percorso per la bocchetta della Tegiola. Nel frattempo nuvole caricone hanno avvolto le cime , quindi cerco di perdere meno tempo possibile perchè il rientro è eterno e con tanto di risalite dopo Codera. Arrivata al Brasca mi rendo conto di quanto sono stata lontana dalla civiltà e proseguendo, girandomi spesso verso l’alta valle, mi rendo anche conto di quanto sia eterno lo spostamento.

Ottimi 2 giorni in completa solitudine ,in un bivacco carino e un ambiente come immaginavo !!! Stupenda val Codera


Note :

Non volendo abbinare il Trubinasca al Cantaccio, si può considerare di effettuare una delle 2 gite in giornata, ma solo per chi molto allenato e motivato. Dislivello molto importante ed altrettanto lo spostamento. Il dislivello del secondo giorno è di circa 800 metri partendo dal bivacco.


Scheda tecnica

Località di partenza : Mezzolpiano

Quota di partenza : 316 m

Quota vetta : 2918 m

Dislivello : 3150

Difficoltà : EE / F

Esposizione : Varie

Punti di appoggio : Bivacco Pedroni , Rifugio Brasca , Rifugio BresciaDega

Catena / gruppo montuoso : Alpi Retiche

Ubicazione (Stato , Regione , Provincia ; Comune , Valle ) : Italia , Lombardia , Sondrio, Novate Mezzola , Valchiavenna

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