08 / 10 / 2023
Itinerario :
Ferpècle è la località svizzera di partenza dove lasciamo l’auto ( cartelli di divieto dopo una curva ) , con parcheggi che stranamente non sono a pagamento . Il percorso di avvicinamento al rifugio ( già chiuso )richiede dalle 5 alle 6 ore , quindi partiamo il sabato mattina con le prime luci , per essere sicuri di trovare una branda libera nel locale invernale. Risaliamo la strada per circa un chilometro fino ad incontrare sulla sinistra le indicazioni per il Rifugio. Percorriamo il sentiero nel rado bosco di larici , effettuando un lungo traverso verso sud senza prendere quota e raggiungendo una zona più aperta ed un bivio. Proseguiamo a sinistra , salendo più decisamente un pascolo e un pendio erboso , poi attraverso gli ontani ci spostiamo verso sud alzandoci sui fianchi della montagna. Carichi di tutto il necessario per affrontare i due giorni , arranchiamo in direzione di una costruzione arroccata su un promontorio ( Loc. Bricola 2415 m) , nei pressi dei ruderi di vecchi alpeggi .
Nel frattempo veniamo raggiunti dai raggi del sole , e tutto appare in una veste più piacevole , anche se il percorso davanti a noi , sembra lungo e faticoso. Dall’alpeggio prosegue la traccia ben marcata e presto troviamo a sinistra il tracciato per il bivacco al Colle della Dent Blanche . Noi invece proseguiamo diritti su ampia mulattiera che attraversa magri pascoli verso sud con un percorso che ci fa coprire una distanza considerevole , fino a portarci a ridosso delle morene glaciali.
Arrivati alla base della prima morena , non la sormontiamo , ma la aggiriamo verso destra, quindi ne tagliamo il fianco ovest longitudinalmente fino a raggiungere un ripiano glaciale percorso da una moltitudine di rivoli d’acqua . Ci districhiamo tra di essi seguendo gli ometti di sassi ed alcuni paletti , risalendo una pietraia ed una seconda breve morena sulla destra , che termina nei pressi di un bellissimo lago.
Qui cambia il terreno , e si inizia un tratto intermedio , esclusivamente su rocce montonate ( bolli e ometti ) , che ci raccorda a una dorsale rocciosa denominata “Les Manzettes”. Risaliamo la cresta fatta per lo più di rocce accatastate e pietraie , lasciandoci a destra il baratro sul Glacier de Ferpècle e raggiungendo il dosso dove si esaurisce .
Percorrendo gli ultimi lembi del sofferente ghiacciaio des Manzettes , arriviamo alla base dello sperone roccioso dove è situata la Cabane de la Dente Blanche dove riposiamo.
Il secondo giorno la sveglia è alle 3 , e poco dopo siamo con le frontali a risalire lo sperone roccioso sopra al rifugio . Ben presto si tramuta in una cresta con tratti affilati , dove occorre non perdere i segni dei passaggi sulle rocce , unico aiuto nella ricerca del percorso migliore (II+). Si arriva quindi al primo tratto su ghiacciaio , che in condizioni normali , non presenta molti crepacci e va percorso normalmente sulla sua schiena centrale. Dopo un breve tratto pianeggiante , si torna a far ripido , e occorre portarsi alle rocce soprastanti spostandosi a sinistra ( ghiaccio nero e caduta sassi) . Togliamo i ramponi per salire questo tratto facile di cresta , dove si usano poco le mani , ed arriviamo ad un secondo tratto di ghiacciaio . In questo caso vi è qualche crepaccio in più , e sormontato un dosso , si percorre un tratto di cresta nevosa in discesa fino a riprendere le rocce. Tolti definitivamente i ramponi , iniziamo la vera cresta sud con un primo tratto facile (I/II) dove finalmente albeggia e possiamo spegnere le frontali.
Giunti alla base del “Gran Gendarme” , lo aggiriamo sulla sinistra (II/III qualche ancoraggio) , e ritornati in cresta , incontriamo diversi passaggi esposti . Ad uno stretto intaglio , passiamo sulla parete sud per un breve tratto di strette cenge (II) , ma quasi tutti i passaggi sono sul filo o alla sua sinistra .
Una coppia di due gendarmi minori , ci impegna particolarmente (III+ anelli per calate ) , ma una volta superati , possiamo tirare il fiato perché non resta che percorrere l’ultimo tratto con passi elementari e in alcuni tratti la traccia su sfasciumi. A pochi metri dalla croce , un ultimo passo da fare con piede fermo , poi finalmente è vetta !!. Discesa dal percorso di salita .
La nostra gita :
Un’altra grande avventura in territorio elvetico. Già da alcuni giorni arrivavano notizie di buone condizioni per il periodo su questo blasonato 4000 , poi arriva anche l’imbeccata di Daniele e a quel punto nulla ci tiene. Due giornate con condizioni atmosferiche perfette in ambienti grandiosi. In ottima compagnia di Daniele ,Gil , Stefano e company. Ancora una volta una grande Tiziana .
Note :
Difficoltà in linea con le aspettative , con i passaggi chiave che non sono tanto l’aggiramento del Gran Gendarme , quanto il superamento dei gendarmi minori nei tre quarti della cresta . Alcuni tratti con presenza di detrito , specie quando si passa a sud. Ghiacciaio ancora ben percorribile nonostante l’estate che ha subito. La discesa è più complessa della salita , e le tempistiche di rientro a valle sono eterne.
Scheda tecnica
Località di partenza : Ferpècle
Quota di partenza : 1830 m
Quota vetta : 4356 m
Dislivello : 2580 m
Difficoltà : AD
Esposizione : Varie
Punti di appoggio : Cabane de la Dent Blanche
Catena / gruppo montuoso : Alpi Pennine
Ubicazione (Stato , Regione , Provincia ; Comune , Valle ) : Svizzera , Vallese , Hérens , Ferpècle ,
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