01 / 07 / 2018

Itinerario :
Si lascia l’auto ad una quota di 1780 metri circa , in corrispondenza di uno slargo dopo il torrente e prima che inizi la strada sterrata ( divieto). Si prosegue sulla strada con direzione nord fino ad un bivio , e ignorando a sinistra per Challand Bas e Haut , si svolta a destra (sud est) per dirigersi verso la località Cordonna 1845 m. Dopo le baite si stacca il sentiero a sinistra che restando sotto le pendici sud del Mont Beaufort si addentra nel vallone di Valsorey , senza prendere molto quota ed aggirando alcuni dossi erbosi . Superato un torrente proveniente da sinistra si arriva al primo bivio per la Cabane du Velan , ma noi giriamo a sinistra ed in breve arriviamo alle baite Chalet d’Aimont 2198 m. Continuiamo su terreno sempre ripido per arrivaread bel ripiano erboso dove parte a destra il secondo sentiero per la Cabane du Velan mentre in alto davanti a noi si vede distintamente la Cabane de valsorey . Per arrivarci compiamo un semicerchio da destra verso sinistra con l’ultima parte molto ripida e con tratti agevolati da corde fisse prima del rifugio .(3037 m).

Usciamo dal rifugio con le frontali (ore 3) e seguiamo verso est le tracce e gli ometti che portano verso un piccolo ghiacciaio a destra . Lo si si attraversa verso destra direzione un dosso che si risale a fatica su sfasciumi e che termina già sulla cresta du Meitin . Da qui inizia la scalata che si sviluppa sul filo o nei suoi pressi lato ovest e che subito ci impegna con la salita del primo risalto .

(Non farsi tentare dalle cenge sulla destra), dove nell’aggiramento di alcune rocce , troviamo ghiaccio vetrato. Continuiamo incontrando subito dopo il passaggio più duro con un tiro di IV appena strapiombante e con prese da studiare (spit ). Si continua su cenge e rocce sino a secondo risalto che a prima vista sembra insuperabile, poi un passaggio si trova sulla destra. Prendiamo fiato e su terreno più facile (ramponi ) ci portiamo sotto al terzo risalto che risaliamo da un canale abbastanza detritico sulla destra , sfruttando a volte rocce migliori sul suo fianco destro. Riguadagnata la cresta , la teniamo sino alla vetta del Combin de Valsorey (4184 m)

Tante , tante foto , poi trasferimento al Combin de Grafeneire (4314 m)
Per la discesa conviene scendere per la via di salita con qualche corda doppia in quanto è la via più sicura. Altrimenti si può scendere dalla spalla Isler oppure , come noi , dal Couloir du Gardien se le condizioni lo consentono.
La nostra gita :
Tiziana
Da Bourg Saint Pierre, abbiamo proseguito ancora un po’ in auto seguendo le indicazioni per Velan e Valsorey, parcheggiando l’auto in un piccolo spiazzo nella curva prima della sterrata che porta a Cordonna (dove inizia il divieto). Lungo avvicinamento per raggiungere la Cabane de Valsorey, dove, solo nella seconda parte del percorso si guadagna effettivamente dislivello. Condizioni generali, a mio parere, medie… Per quanto riguarda la Spalla Isler (che era l’idea iniziale di salita) si alternano lingue di neve ad ampi tratti completamente scoperti… Per quanto riguarda l’Arete du Meitin, da noi percorsa in salita, diversi tratti verglassati ed altri neve misto ghiaccio che ci hanno obbligato piu’ volte a rimettere ramponi e riprendere la picca… il tratto del camino dove presente la corda e’ ancora ben innevato e ghiacciato, la corda comunque a tratti scoperta…la cresta e’ un alternarsi di sfasciume a roccia ottima…

i tratti ”camminabili” sono relativamente pochi e nemmeno troppo tranquilli vista la qualita’ del terreno e l’esposizione… per il resto c’e sempre da usare le mani e si trovano diversi passaggi parecchio atletici, alcuni di forza e strapiombanti con oltretutto la mancanza di appigli, altri sempre impegnativi ma molto ben fessurati… nonostante diversi spit presenti (non molti) io consiglierei comunque un bel set di friends . Oltretutto dicono che la via e’ bollata per evitare di finire sulla via errata…ma i bolli sono pochi… Saliti quindi al Combin de Valsorey e proseguito fino al Combin Grafeneire.. evitato il Crossant per evidenti problemi di tempistiche.. Per quanto riguarda le condizioni dell Couloir du Gardien, da noi fatto in discesa, le condizioni sono ancora molto buone, e in diversi tratti, sotto le serraccate, le pendenze sono notevoli da richiedere la discesa costante faccia a monte… l’ultimo tratto, prima di raggiungere il sottostante ghiacciaio, presenta ad ora diversi tratti ghiacciati… faticosa la risalita al colle du Meitin dalla Cabane de Valsorey, per raggiungere l’attacco della cresta, non occorre raggiungere il colle du Meitin, e quindi salire dritti verso le roccette senza piegare a sinistra… dopo il rifugio le pendenze sono minime, poi man mano diventano costanti e notevoli, circa 40°, fino all’attacco della cresta. Immaginavamo ci fosse molta piu’ neve…invece… dall’idea iniziale della salita dalla Isler ci dirottiamo verso l’Arete, coinvolti dai pochi presenti con noi al rifugio.. per fortuna avevamo con noi il necessario per poterla affrontare… la valutazione la trovo corretta… anche se personalmente, non essendo per nulla un fenomeno in arrampicata, ed avendo diversi problemi di tecnica, l’ho trovata parecchio impegnativa..per lunghezza e per appunto dei passaggi molto tecnici..strapiombanti ed esposti… comunque una gran bella salita su una montagna che merita il GRAN davanti a Combin..

Un complimento sincero al mio compagno e non perche’ e’ il mio Andrea.. e chi se non con lui avrei potuto condividere una salita del genere… ma il complimento di vuole, per come ha saputo gestire un’ascensione di questo genere.
Andrea
La prima informazione utile da dare e segnalare che l’accesso al rifugio dispone anche di un sentiero più diretto che si stacca dopo il bivio per la cabane Du velan e si aggancia nei pressi della morena e che ci è sembrato più frequentato del nostro.
Neve da subito dopo il rifugio, ma poi un costolone di sfasciumi permette di portarsi sotto cresta quasi su pulito. Da segnalare che invece in cresta bisogna mettersi i ramponi attualmente 3 volte con relativa perdita di tempo o tenerli a seconda dei gusti.
Da interpretare la definizione sulla montagna “in condizioni” della rifugista , aggiungendo un aggettivo davanti a piacimento . Gestori comunque cordiali e ospitali.
Comunque una bella avventura per un alpinista di basso profilo come mi ritengo io e che raramente sconfina in imprese troppo impegnative.
Gradazione del percorso corretta ,con i passaggi di roccia protetti da qualche spit e cordone. III/III+ . Alcuni tratti di vetrato nel primo mattino che incasinano un po.
Da non sottovalutare la discesa del coluoir de Gardien tra i seracchi se fatta in ora tarda come abbiamo purtroppo fatto noi.

Bravissima Tiziana che solo un mese fa , reduce da infortunio ,saltellava su stampelle . Solo un po titubante su qualche passaggio ma con la solita determinazione che la rende una compagna unica.
Bello è andare in montagna così. ….come se fosse la prima volta….divertendosi oltre la fatica.
Scheda tecnica
Località di partenza : Bourg Saint Pierre
Quota di partenza : 1829
Quota vetta : 4184
Dislivello : 2500 circa
Difficoltà : AD+
Esposizione : Ovest
Punti di appoggio : Cabane de Valsorey
Catena / gruppo montuoso : Alpi Pennine
Ubicazione (Stato , Regione , Provincia ; Comune , Valle ) : Svizzera , Vallese , Entrempnt , Bourg Saint Pierre
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